Una insperata prole

I figli, le figlie degli amici
crescono: sono uomini e donne
nel breve battere delle ciglia
senza una prole, e volevo una figlia
le avrei dato il nome di Lavinia
nome antico della sposa di Enea
l’avrei amata come una principessa
mi avrebbe deluso con i piercing
qualche tatuaggio sul suo viso
ed un amore poco affidabile.

L’avrebbe fatta soffrire tormentarsi
l’avrei abbracciata e sostenuta
insegnato di accettare le sconfitte
e di rialzarsi ad ogni caduta
la vita non fa regali: è spietata
senza pietà alcuna ma va vissuta
ed ogni disfatta cela una lezione
ad affrontare il futuro con decisione
senza figli né figlie: poesia è la mia figlia
eterna prole! Sempre che Dio lo voglia

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